Ottobre: un voto libero, consapevole, autentico
La fatidica data è arrivata, il 3 e 4 ottobre 2021 si voterà.
Che cosa dovrebbe fare la Città, che è sprofondata in basso a tutte le classifiche, perché questo voto sia realmente un momento di partecipazione democratica?
Come Coalizione ArCo suggeriamo tre mosse importanti:
- Non votare il familismo
Ogni cinque anni a Benevento si ripete la liturgia stancante del toto-nomi dell’esercito dei 700 candidati al Consiglio comunale che è composto da 32 consiglieri. Come mai tutti questi nomi, che rappresentano una percentuale importante del totale dell’elettorato attivo in città (40 mila elettori circa)?
Perché da anni va in scena una pantomima della democrazia cittadina: si candidano persone che non mirano affatto al Consiglio comunale e che non hanno un curriculum di partecipazione attiva alla vita della città, ma semplicemente vengono chiamate nelle “truppe cammellate” perché sono cugini, nonni, zii, figlie e figli di famiglie più o meno numerose, il che ricorda la regola atavica del “familismo”.
Per scegliere la guida dei nostri comuni, chi prepara “l’offerta” non fa una riflessione seria sulle candidature ma solo una riflessione di tattica sul fatto che “un cugino va sempre e comunque votato”, per cui basta “mettere i cugini giusti” nelle liste ed avere un buon successo.
Una logica di marketing, non politica: più parenti dei pacchetti si intercettano e più una lista avrà risultati importanti, a prescindere se quella persona sia davvero una persona impegnata in politica o no.
Ma se questa è la linea della scelta della classe politica che si perpetua negli anni e che ha dato come risultato il declino di questa città, la domanda da farsi è: se uno ha un dolore improvviso al petto, chiama un cardiologo esperto oppure si affida a suo cugino che di professione fa l’idraulico però è suo cugino? Certamente chiamerà un medico esperto!
Perché si deve pensare invece che l’amministrazione di una città debba essere una questione affidata solo ai propri parenti più stretti indipendentemente dalle loro capacità?
Perché la politica cittadina deve essere ostaggio di questi retaggi?
Come facciamo a lamentarci del degrado della nostra città se poi in fase di elezioni votiamo solo “per rispetto” del legame familiare e non per quello del legame comunitario che ci unisce tutte e tutti?
Chiediamo ai cittadini di Benevento di scegliere sul serio cosa vogliono per il futuro della nostra città e di non farsi condizionare da questo tatticismo vetusto del ceto politico beneventano.
- Sentinelle del voto libero
In alcuni Quartieri della città gli elettori ci hanno detto di non voler recarsi al seggio elettorale perché non vogliono essere confusi con quegli elettori che vengono “ringraziati” per il voto dato, forse, in cambio di una somma di denaro o piccoli favori.
Chiediamo alle Associazioni impegnate per la legalità e la lotta alla corruzione, come “Libera contro le mafie”, e a tutti i cittadini liberi di questa Città di istituire un gruppo di Sentinelle civiche del voto libero che possano rassicurare tutti i beneventani che andare al seggio è una scelta bella ed importante, ma anche un momento gioioso! Con le sentinelle civiche si può evitare che qualcuno possa essere avvicinato prima o dopo e dare a tutte e tutti la possibilità di votare liberamente!
- Non fingere e non accettare finzioni
Chiediamo alle cittadine ed ai cittadini di rifiutarsi di essere chiamati come “riempilista”: il voto attivo e passivo è una cosa seria.
La legge consente di comporre liste da 21 a 32 candidati, non c’è nessun obbligo di arrivare a 32 persone per una falsa dimostrazione di forza.
Il nostro appello è: se vi chiamano a riempire con un vostro nome una lista, soprattutto voi giovani, ribellatevi!
Il voto è una cosa serissima, non c’è da fingere: chi vuole aiutare un candidato lo vota e lo fa votare senza essere costretto ad entrare in lista per dare prova di una qualche “fedeltà” o semplicemente per fare un favore ad un amico o una amica.
Tutto il momento elettorale di una città dovrebbe essere una cosa seria, i candidati dovrebbero essere tutte persone che aspirino davvero a poter partecipare alle sorti della città con il loro impegno quotidiano. Chiunque sia chiamato solo per riempire un elenco di una lista elettorale dovrebbe sentirsi offeso e sentire che la democrazia di Benevento è offesa da questa prassi!
Il rapper Lucariello ci ha invitato a “metterci la faccia” sempre. Noi aggiungiamo che in una competizione elettorale è necessario mettere anche responsabilità, autenticità e coraggio.