Il caro energia vede al vaglio l’ipotesi della settimana corta per le scuole, ipotesi che pur avendo destato non poche perplessità e proteste tra gli addetti ai lavori, sembra data per decisa dall’amministrazione comunale, come se il settore scolastico non fosse già stato fin troppo martoriato dalla pandemia.
Le considerazioni sono due, il metodo e il merito. Partendo da quest’ultimo, se la ragione è esclusivamente di tipo economico, di che risparmio parliamo, visto che già molte scuole a Benevento di sabato sono chiuse? E non sarebbe più logico iniziare dagli uffici pubblici, anziché penalizzare sempre e ancora una volta i ragazzi, tenuti lontani dalle aule con conseguenze nefaste? Così come più sensato sarebbe – finalmente – investire sull’efficientamento energetico e la riduzione di sprechi in tutto il settore pubblico.
Le esigenze dei ragazzi e delle famiglie sappiamo bene non essere priorità di questa amministrazione, vista la disastrosa gestione delle chiusure scolastiche, ma è assurdo pensare di ridurre il tempo scuola e condividere anche il ricorso alla DAD, sia pure solo di sabato, quando dovremmo abbandonare definitivamente questa pratica.
Proprio in un momento drammatico come questo, quando ancora raccogliamo i cocci della pandemia, il tempo scuola andrebbe aumentato, bisognerebbe tornare a pensare come tenere le scuole aperte con attività extrascolastiche, come recuperare il divario (imbarazzante) sul tempo pieno rispetto al Nord.
E invece sembra che i sacrifici debbano essere fatti solo ed esclusivamente dalla scuola, come per la pandemia, adesso per la crisi energetica, per poi lamentarci se qualcuno dietro gli schermi ci è rimasto ed uscito definitivamente dalle aule o quando registriamo comportamenti deviati anche tra giovanissimi.
Ancora una volta anziché farsi guidare da ciò che è funzionale al benessere degli alunni, si fanno prevalere logiche esclusivamente economiche.
Resta poi la questione del metodo: la decisione appare calata dall’alto senza un coinvolgimento delle famiglie.
Anche nel rispetto dei ruoli, ci auguriamo che sia la scuola in autonomia a valutare con le famiglie, così come ci auguriamo vivamente che dalla scuola venga rispedita al mittente l’ipotesi di fare ancora ricorso alla DAD.
Giovanna Megna
Consigliera Civico22