La proroga alla Gesesa-Acea del servizio idrico comunale è stata fortemente voluta da Mastella, la sua giunta e la sua maggioranza. 

Già l’anno scorso Mastella provò a fare il blitz di cercare di affidare il servizio fino al 2050 alla multinazionale dell’acqua, poi per fortuna fu richiamato all’ordine e capì che la sua intenzione non era normativamente possibile.

E così, più banalmente, la maggioranza in Consiglio Comunale ha “deciso di non decidere”, di lasciare le cose come stanno, nelle more che la Regione Campania disciplini gli ambiti ed il funzionamento dei gestori unici del servizio idrico. Se “le more” dureranno quanto l’ultimo periodo trascorso, potremmo passare anche altri sette anni in attesa di una definizione sui criteri e le forme della concessione ad un soggetto giuridico pubblico o misto di ambito.

Benevento, città fluviale senza depuratori funzionanti, Benevento città dell’acqua che però dipende dall’acqua del Molise a causa di una storica inefficienza della sua organizzazione politica, Benevento città con due qualità dell’acqua, ottima per pochi, scadente per molti, Benevento la città capoluogo di Provincia dell’invaso artificiale più grande della Campania…ha deciso di non decidere nulla su un bene prezioso come l’acqua e di “tirare a campare”.

Non solo. La giunta e la maggioranza consiliare hanno deciso che a Benevento dell’acqua non se ne possa proprio parlare, impedendo la celebrazione di un referendum sul servizio idrico che migliaia di beneventani avevano regolarmente chiesto ai sensi dello Statuto Comunale.

 La nostra posizione è chiara e trasparente da sempre, noi siamo per il servizio idrico pubblico perché non siamo così ingenui da pensare che le multinazionali dell’acqua vengano a Benevento per la gestione di un servizio che porta solo perdite alla SPA. 

La nostra provincia deve essere un boccone ghiotto per i prossimi 50 anni per chi ha capito, e non ci vuole molto, che da qui a poco con il ritorno di siccità e con gli sconvolgimenti dovuti al cambiamento climatico, la distribuzione dell’acqua sarà il più grande business di sempre. Senza petrolio e senza gas si vive male, senza acqua non si vive. Non siamo così ingenui da pensare che non si ripeta sull’acqua lo schema già visto delle SPA concessionarie, con budget e capitali che sono pari a dieci bilanci annuali degli enti a cui dovrebbero offrire un servizio, che, con una percentuale anche minoritaria dei pacchetti azionari rispetto all’azionariato pubblico, hanno messo sotto scacco e ricatto la governance pubblica dei servizi. 

Per tutte queste ragioni, a cui si aggiungono gli strafalcioni tecnici della delibera presentata ben spiegata da Giovanna Megna nella sua relazione, Civico22 ha votato contro la prosecuzione del servizio alla Gesesa.

 

Nota a margine: il Sindaco, non sapendo come rispondere alle nostre argomentazioni ( è noto a tutti ormai che è imbattibile sui pacchetti elettorali, ma si occupa di amministrazione comunale come noi ci occupiamo di nanoparticelle), la butta sugli insulti fuori luogo e personali ed addita il nostro consigliere Moretti, per il quale Mastella sembra aver sviluppato quasi un’ossessione personale, come “uno che privatizza il welfare”. Non è opportuno spiegare qui a Mastella cosa fa Moretti nella sua vita professionale e il contributo nella promozione di un nuovo Welfare italiano. Ciò che invece vogliamo ricordare è che il welfare voluto da Civico22 è quella della emancipazione e della interdipendenza, a fronte di un welfare assistenzialista, basato sulla pietà e sul favore. Vorremmo aiutare il sindaco a comprendere cosa sia il Welfare o il Terzo settore, come funzionino le imprese sociali su cui si regge buona parte dell’economia e dello sviluppo di questo paese. Per questo gli chiediamo pubblicamente un confronto tra “il welfare di Civico22 ed il Welfare di Mastella. Paradigmi a confronto”. 

Ognuno di noi due porterà all’incontro le attività sociali ed i risultati realizzati con il paradigma di Civico22 e le attività ed i risultati realizzati con il paradigma mastelliano in 46 anni di attività politica.

 

Ringraziamo tutta l’opposizione che ha mostrato solidarietà ad Angelo Moretti e rispetto agli insulti finali su don Nicola De Blasio ogni commento è superfluo. Constatiamo invece che abbia finalmente ammesso di aver dato incarichi dirigenziali nel suo partito a persone vicine o dentro alle organizzazioni camorristiche. 

La differenza tra le due posizioni è chiara come l’acqua, forse per questo Mastella ha voluto concludere con quell’insulto, per riportarci al tema dell’ordine del giorno.

 

 

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