Bisognerebbe fare attenzione alla diffusione dei dati dei contagi e a dichiarazioni un po’ affrettate: comprendiamo che l’attenzione del Sindaco sia rivolta ultimamente al contesto più nazionale che locale, ma ancora non si conoscono i dati relativi alla città di Benevento, che già si preannuncia una chiusura prolungata a gennaio.
Eppure sono di stamattina le dichiarazioni del Ministro Bianchi, decisamente contrario all’allungamento delle vacanze natalizie, che riferisce numeri tutt’altro che allarmanti: i positivi dentro le scuole sono al di sotto del’1% e le classi in dad circa il 2,5%.
Del resto l’ipotesi ha scatenato anche l’ira dei presidi, in particolare Giannelli – presidente dell’Associazione Nazionale Presidi – ha ricordato anche stamattina come alcuno studio ad oggi abbia messo in correlazione l’aumento dei contagi con la scuola in presenza, mentre numerosi sono gli esperti che, dati alla mano, hanno evidenziato i danni del ricorso prolungato alla dad.
Tornando alle recenti dichiarazioni del Sindaco, che non fosse solo questione di due o tre giorni, purtroppo si era già intuito, ed è stato immediatamente chiaro anche per gli studenti e gli insegnanti, contrari ad una chiusura incomprensibile e improvvisa.
Certamente che altri sindaci abbiano deciso di seguire Benevento non può essere di conforto, se anche tali ordinanze non si basano su dati solidi locali, ma hanno le stesse lacune, riportando esclusivamente dati regionali. Verrebbe da chiedersi, invece, come mai il Presidente De Luca non abbia deciso di chiudere tutte le scuole della Regione.
Del resto, che si debba far ricorso a questi numeri per giustificare il provvedimento non meraviglia più di tanto: non abbiamo avuto notizia dalla stampa di importanti focolai cittadini nelle scuole, continuiamo ad ignorare i dati di eventuali cluster scolastici e così si rischia di mortificare il lavoro enorme che dirigenti, insegnanti e anche le famiglie stanno facendo per assicurare che la scuola sia in presenza.
Da mesi dall’opposizione sono arrivate richieste, condivise anche dai pediatri, di un tavolo interistituzionale per le scuole, a lungo sacrificate, anche rispetto al resto d’Italia, con importanti ripercussioni sul rendimento e sull’equilibrio psico-fisico degli studenti campani.
Queste sollecitazioni tuttavia sono cadute puntualmente nel vuoto, si è preferito chiudere, cosi come ancora si attende risposta all’interrogazione presentata per la risoluzione dei disagi di un unico punto per il testing scolastico presso la sede di Via Mascellaro.
Insisteremo con fermezza su questo aspetto e siamo disponibili alla massima collaborazione, così come già dimostrato con l’attuazione dei Patti educativi, perché l’obiettivo di questa Amministrazione dovrebbe essere garantire un servizio essenziale come la scuola e non sacrificare ancora una volta gli studenti, gli unici a pagare fino ad oggi.
Giovanna Megna