“Assessorati senza portafogli ai luoghi e alla riconciliazione urbana”: le proposte del candidato sindaco della Coalizione ArCo
《La sicurezza. Quando nel luogo in cui si abita chiunque può – come qui succede in alcune torri – distruggere i citofoni, rubare le pulsantiere degli ascensori, usarli come pisciatoi, coprire le pareti delle scale di graffiti, distruggere le plafoniere, il problema non è cambiare più in fretta le plafoniere e neppure aggiustare l’ascensore; è ridefinire le regole della comune convivenza e darci i mezzi per farli rispettare. Bisogna costruire con l’ATC ( il nostro ACER ex IACP), con l’amministrazione comunale, con i vigili di quartiere e le forze di polizia le condizioni per una nuova e reciproca capacità di ascolto e di mutuo adattamento, le basi per una nuova capacità di progettualità collettiva della vita urbana. Oggigiorno un Progetto di Recupero Urbano deve inserirsi in modo esplicito dentro un più generale “Progetto di Recupero Umano”》.
Marianella Sclavi, Avventure Urbane, progettare la città con gli abitanti, 1999, p.144
Civico22 e l’intera Coalizione ArCo si pregiano di avere un’amicizia particolare con Marianella Sclavi, che ha dato un contributo straordinario sia ai laboratori che alla scuola politica.
I suoi insegnamenti sulla progettazione partecipata ci orientano nella costruzione della nostra proposta programmatica e ci guidano nell’ascolto della città.
Molte auto bruciano, in questi giorni, e non mancano le ricostruzioni di chi spiega che questi gesti minatori e violenti sono il frutto di un alto tasso di litigiosità in città oltre che di delinquenza organizzata. Ci sono persone che danneggiano le automobili altrui per vendette relative a posti auto, a sgarri di vicinato o sentimentali. Quando non sono veri e propri atti di usurai ed estorsori.
Ma la litigiosità tra i cittadini può avere anche forme ben più lievi che comunque bloccano lo sviluppo ed ingessano la città.
Penso alle tante strade private delle contrade non manutenute per via di mancati accordi tra i proprietari e gli usufruttuari; penso ai canestri divelti di un campo da basket per via della diatriba tra giovani ed anziani di un quartiere sul rispetto degli orari di riposo di questi ultimi; penso alle reti di un campo di pallone eliminate per la stessa ragione della confusione che i ragazzi creavano attorno alle abitazioni limitrofe; penso ai giardini della spina verde che gli abitanti della zona si rifiutano di frequentare perché infastiditi dalle numerose deiezioni di animali domestici non raccolte dai padroni; penso alle tante panchine divelte ed alle tante giostrine vandalizzate.
E’ a causa di queste micro-conflittualità tra cittadini che spesso le strutture sportive rischiano o di essere abbandonate al loro destino o di essere assegnate ad un unico concessionario che ne diviene di fatto un proprietario- Basterebbe attivare sistemi cooperativi tra associazioni sportive che potrebbero condurre in maniera congiunta e promiscua gli impianti sportivi, a partire da quelli delle scuole.
Per tutte queste condizioni di degrado urbano non servirà alcun Recovery Found né il PNRR, se la politica urbana non saprà orientare ed animare la ricostruzione del patto umano tra i cittadini che convivono la stessa città, la stessa strada, se non si lavora nel dialogo tra le generazioni dentro i quartieri.
Come Coalizione ArCo Artefici di Comunità daremo grande centralità al lavoro di recupero di questo patto umano con un’azione politica innovativa, che si ispira ai metodi della non-violenza attiva di Alex Langer, di Aldo Capitini, a di don Tonino Bello.
Proporremo gli “Assessorati senza portafogli ai luoghi e alla riconciliazione urbana”, dei veri e propri comitati volontari per la ricomposizione bonaria delle liti di vicinato. Persone che formeremo all’ascolto e alla risoluzione non violenta dei conflitti per prendere in carico le tante micro-crisi che affossano la nostra città.
Questi comitati verranno istituiti e formati entro i primi sei mesi del nostro governo, a loro i cittadini potranno rivolgersi gratuitamente e spontaneamente per risolvere dei problemi di vicinato. Esattamente come è già accaduto nell’ambito della “mediazione civile“, l’istituto giuridico divenuto obbligatorio nel 2013 e che ha avuto il compito di contrarre il contenzioso civile in Italia.
Il sistema clientelare basato sul “favore” ha spesso utilizzato anche le micro conflittualità come una modalità per dispensare favori ad amici e parenti, noi sostituiremo la logica del favore con quella del dialogo costruttivo tra i cittadini e siamo sicuri che i Beneventani sapranno cogliere questa occasione!